La durata dell'orario di lavoro in Francia

Ha comportato molte fluttuazioni nei programmi, a seconda delle condizioni e delle circostanze.

Definizione della parola FLUTTUAZIONE: oscillazioni attorno ad un punto di riferimento, che nel nostro caso ci riportano al diritto di lavoro. Ma questo diritto al lavoro deve essere esercitato in condizioni di vita e di riposo accettabili, ovvero al di fuori dell'orario di lavoro.

Evoluzione dell'orario di lavoro nel tempo:

Torniamo indietro nel tempo: nel XIX secolo la giornata lavorativa era riservata principalmente a donne e bambini che lavoravano tra le 12 e le 15 ore al giorno, 6 giorni alla settimana. Questa forza lavoro rappresentava un terzo dei lavoratori e questa situazione sarebbe durata fino alla fine del secolo. Nel 1874 vennero apportate alcune modifiche e aggiustamenti, come ad esempio 8 ore al giorno per i bambini dagli 8 ai 12 anni e 12 ore al giorno per quelli dai 12 ai 16 anni. E fu nel 1892 che il lavoro notturno fu vietato ai minori di 18 anni e il lavoro diurno fu ridotto a 11 ore per le donne e i ragazzi di 16/18 anni.

All'inizio del XX secolo, il tempo giornaliero fu abbandonato in favore del tempo settimanale.

Una legge del 1919 autorizzò il passaggio a 48 ore settimanali e l'istituzione del giorno di riposo domenicale, successivamente esteso al sabato pomeriggio.

In seguito ai grandi scioperi del 1936, il Fronte Popolare approvò una legge che riduceva l'orario di lavoro a 40 ore settimanali e autorizzava l'applicazione degli straordinari.

Questa riduzione dell'orario di lavoro cessò il 1° settembre 1939 in seguito alla dichiarazione di guerra e pertanto passò da 40 a 60 ore. La durata del lavoro giornaliero aumenta notevolmente.

Nel 1946, dopo la seconda guerra mondiale, la durata legale fu mantenuta a 40 ore settimanali, più 8 ore di straordinario per compensare la carenza di manodopera.

Negli anni '50 e '60 la settimana lavorativa fu ufficialmente mantenuta a 40 ore, ma in realtà la durata era più vicina alle 46-48 ore.

Nel 1982 il governo socialista ridusse questa durata a 39 ore con l'acquisizione di una settimana aggiuntiva di ferie retribuite, ovvero 5 settimane.

Nel 2000, la legge Aubry (presentata da Martine Aubry) ha ridotto l'orario di lavoro a 35 ore. L'obiettivo di questa riduzione delle ore era quello di ridurre la disoccupazione attraverso la condivisione del lavoro, ma pare che questa riduzione delle ore non abbia avuto l'effetto desiderato...

Dal 2002, i vari governi hanno mantenuto la settimana lavorativa legale a 35 ore, ma hanno aumentato gli straordinari da 130 a 180 ore all'anno e successivamente a 220 ore e, nel 2004, a 400 ore, in seguito ad accordi all'interno di alcune aziende.

Nel 1840 l'orario di lavoro era di 3.000 ore (il 34% dell'anno); oggi è di 1.500 ore (il 17%).

In Francia, l'orario di lavoro legale è in calo da 100 anni, ma resta più alto che negli altri Paesi. Questa situazione sarebbe dovuta al calo del tasso di natalità e del tasso di attività della popolazione (questo è il prodotto tra il numero di persone attive e la popolazione complessiva corrispondente), che porta a favorire l'immigrazione.