Inquinamento delle navi da crociera

Una nave da crociera inquina? Sì, sì e sì.

Quando parliamo di inquinamento del pianeta, pensiamo prima di tutto ai veicoli a motore, ma c'è anche l'aviazione. Questi due mezzi di trasporto, infatti, sono responsabili del rilascio nell'atmosfera di grandi quantità di CO² (monossido di carbonio). E in questo gigantesco inquinamento, dimentichiamo di parlare delle navi da crociera, questi colossi che inquinano più di migliaia di automobili e che sono un incubo per l'ambiente... e per i comuni.

Infatti, studi sull'inquinamento condotti sulle 94 navi di una compagnia di crociere dimostrano che esse rilasciano 10 volte più ossido di zolfo dei 260 milioni di veicoli della flotta europea.

Un altro esempio: a Marsiglia, importante terminal crociere, nel 2017, 57 imbarcazioni sono rimaste ferme per 3.342 ore. In questo periodo hanno emesso una quantità di ossido di azoto pari a quella di 85.000 veicoli, ovvero un quarto del parco veicolare della città.

 Altri paesi turistici in Europa, come Grecia, Spagna e Italia, sono particolarmente colpiti da queste città galleggianti, che accolgono diverse migliaia di turisti.

La città di Barcellona è diventata una delle città più inquinate d'Europa, da un lato a causa delle emissioni di ossidi delle 800 navi che vi fanno scalo ogni anno e dall'altro a causa del "turismo di massa" che genera, ovvero 1 milione di crocieristi, che per l'Europa ammontano a 8 milioni all'anno.

Che tipo di carburante è necessario per far navigare una nave da crociera?

Si tratta di olio combustibile, un residuo petrolifero ultra inquinante, molto più inquinante del gasolio a causa del suo contenuto di zolfo, con conseguenze dannose per l'ambiente.

Il suo consumo di carburante è superiore a quello di altre grandi navi. Varia naturalmente a seconda della velocità, delle condizioni meteorologiche e delle condizioni del mare e consuma circa 60-150 tonnellate al giorno.

Inquinamento causato da una nave da crociera ferma:

Anche quando è attraccata, una barca del genere non si ferma mai. I motori servono ad alimentare le cucine, i ristoranti, le sale ricreative, le camere da letto, l'aria condizionata, per non parlare della manutenzione generale della barca. Si tratta di un villaggio con una popolazione compresa tra 5.000 e 8.000 abitanti, distribuiti lungo tutta la lunghezza della barca.

Nel terminal di Marsiglia sono state misurate emissioni di particolato fine a un livello doppio rispetto a quello del vecchio porto.

L'impatto sulla salute: inquinamento e fastidi.

Rimane molto importante perché ogni sosta in un porto equivale all'inquinamento di un milione di automobili. (polveri sottili e biossido di azoto)

Uno studio dimostra che il trasporto marittimo è responsabile della morte di 50.000-60.000 persone in Europa.

Danni in mare:

Oceani inquinati dallo scarico di acque reflue (lavandini, docce, servizi igienici, lavanderie, cucine, ecc.) anche dopo essere passate attraverso un sistema di depurazione. Si stima che un'imbarcazione con a bordo più di 3.000 persone scarichi in mare circa 3 milioni di litri di acque reflue alla settimana, con conseguenze ovviamente sulla fauna marina, sugli ecosistemi e sulla distruzione dei fondali marini.

Sembra quindi facile comprendere perché sempre più città si rifiutino di fermare questi giganti dei mari che hanno un impatto notevole sull'ambiente e sulla salute.